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Il Re CenZore

se ne sentiva proprio la mancanza...

Un Raggiodiluna dentro CSI

 

Quasi come fosse per caso, ieri sera mi son trovato davanti alla tv, su Fox Crime, proprio mentre iniziava la dodicesima serie di CSI - Scena del Crimine. Sinceramente negli ultimi tempi non ero stato molto dietro agli eventi della squadra di investigazione scientifica di Las Vegas. Mi aspettavo che da un momento all'altro risaltasse fuori Ray Langston (Laurence Fishburne) che aveva rimpiazzato in maniera eccellente Gil Grissom (William Petersen), protagonista delle prime 8 stagioni. Fishburne nei panni di Langston costituiva contemporaneamente un elemento di continuità (medesimo approfondimento psicologico del personaggio che con Grissom) e di rottura col passato. Poi, com'è, come non è, anche Langston ha affrontato la sua nemesi, un pazzo psicopatico che al confronto Freddy Krueger è un'educanda, lo ha fatto fuori rischiando la carriera, si è riavvicinato alla sua ex moglie e se n'è andato a Baltimora. Così, due volte orfani, ci ritroviamo davanti D.B. Russel (Ted Danson) detto Raggiodiluna, Moonbeam per gli anglofili. Ora, il punto è che sia Grissom che Langston, come più volte detto e scritto, avevano una caratteristica ben particolare. Non erano semplicemente personaggi messi in vita dagli attori che li interpretavano. William Petersen era veramente Gil Grissom e Laurence Fishburne era (quasi) veramente Ray Langston. Entrambi gli attori hanno infatti una storia, una biografia artistica che porta a una quasi perfetta congiunzione con i personaggi. Basta pensare a Grissom-Petersen-Graham e a Langston-Fishburne-Clean/Morpheus. Mi spiego in due parole, perchè sennò dico sempre la stessa cosa. Petersen aveva interpretato in Manhunter Will Graham che poi è praticamente il Grissom invecchiato in CSI. La storia del personaggio vive attraverso molteplici opere e arriva vivo e vegeto nell'immaginario del pubblico che non fa fatica ad accoglierlo e ad innamorarsene. Quasi allo stesso modo Fishburne ha portato in Ray Langston Clean, il ragazzino insolente di Apocalypse Now e Morpheus, deus ex machina di Matrix. Con queste considerazioni, D.B. Russel, Ted Danson, chiamato Raggiodiluna per via dei capelli argento, quale personaggio si porta dietro? Il barista playboy Sam Malone di Cin Cin? Simpatico e irriverente, certo. O il misantropo e urticante Becker della serie omonima? Altro personaggio divertente, ma di quelli che rimangono identici a loro stessi puntata dopo puntata. E poi, se non ricordo male, Raggiodiluna era il nome di una piccola pellerossa in un fumetto di tanti anni fa. Insomma, siamo ancora alla seconda puntata della nuova serie. Ma la sensazione è che si sia scelto di seguire quanto avviene in CSI Miami, dove il protagonista assoluto, Horatio Caine, è identico a se stesso puntata dopo puntata, appunto, un po' troppo buffo con le sue frasi a effetto e la sua testa piegata di lato. Quasi una macchietta. Infatti Raggiodiluna somiglia, in queste due prime puntate, proprio a una macchietta, che parla al telefono con la moglie come il Tenente Colombo, cerca di tenere unita la squadra e fa il simpaticone con tutti. Ma dove sono le riflessioni filosofiche di Gil Grissom? Dove il tormento interiore di Ray Langston? Dove i percorsi psicologici che ne fanno un caso di alta letteratura? Continueremo a guardarla? Certo, per affetto, e per curiosità, sperando di non vedere in una delle prossime puntate Raggiodiluna che salta sopra gli squali mentre fa sci nautico...

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