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Il Re CenZore

se ne sentiva proprio la mancanza...

Ma quale Tsipras, a portarci fuori dall'euro sarà il #M5S

Ma quale Tsipras, a portarci fuori dall'euro sarà il #M5S

Lo avrete notato tutti, e se non lo avete notato ve lo faccio notare io, il videoclip antieuro del #M5S che sta circolando in queste ore. La storia è appassionante, lo stile è vagamente neorealista postatomico metropolitano. La regia è curata e il montaggio attento. Ma quel che più conta è il soggetto, di cui propongo qui un'originale parafrasi esegetica.

Il protagonista è un disadattato, e lo si desume da parecchi segnali. Innanzitutto ha sbagliato fontana: per far realizzare i desideri le monete vanno buttate nella fontana di Trevi, e quella la fontana di Trevi non è.

- Ma che vuoi che sia, ora ci mettiamo pure a dibattere sulle fontane? E poi non sai che quella fontana in realtà porta fortuna pure lei e una volta mio zio ha buttato cento lire desiderando di vincere al totocalcio e poi ha fatto 11? C'è andato vicino...

Ma andiamo più a fondo nella lettura del videoclip grillino.

Il tizio disadattato è veramente messo male in arnese, ha una faccia da depresso cronico e si mette a parecchia distanza dalla fontana, probabilmente in cuor suo ha una paura fottuta di fare centro perché poi se si tornasse veramente alla lira col cazzo che porta la figa a cenare al ristorante e il conto è 12mila lire. Col cazzo!

Nel suo sogno disperato va al bar e prende un caffè e lo paga dando al barista mille lire, ricevendo il resto di ben duecento lire. E lui è tutto felice perché così potrà andare alla cabina telefonica a chiamare la figa per invitarla a cena. Con quelle duecento lire è capace che riesce a parlarci per due minuti, sempre che sia una chiamata urbana e lei sia a casa. Che se per sbaglio è fuori e deve chiamarla al cellulare... Quante lire costerà un cellulare? Se la cena viene 12mila lire, l'iPhone 6 costerà a occhio e croce 80mila lire. Un affarone!

Tra l'altro il grillino depresso non ha realizzato che le cabine telefoniche non ci sono più, e quindi con quelle duecento lire al massimo può andare a farsi una partita a flipper...

Ma lui è contento così.

Però ha un appuntamento importante adesso, con la figa. Allora decide di andare a tagliarsi i capelli. Per due forbiciate il barbiere ultra-sessantenne gli cerca 10mila lire. Pensa quanto gli avrebbe chiesto uno di quei parrucchieri unisex giovani superfashion... Ma che cazzo di borsa hanno i grillini? Con otto tagli quello si compra l'iPhone 6! Un taglio costa quasi quanto una cena con la figa! E poi che se ne fa quel vecchio bacucco dell'iPhone 6? Lo regalerà alla nipotina?

Ma voi vi state attaccando troppo alla lira... Il senso è un altro, c'è tutto un sottotesto. E infatti il sottotesto c'è ed è pure sfigatissimo, direi quasi benignano. Nel senso di Benigni. Fate caso alla musica di sottofondo del sogno del depresso grillino sfigato: è un brano di musica klezmer, quella degli ebrei. Eccolo Benigni! In quel mondo felice fatto di lire sonanti la colonna sonora è quella di un film sull'olocausto. La dialettica della semiotica nel linguaggio compositivo è densa di significanti. Che ho scritto? Boh...

Per non parlare del libro! Il nostro sfigatello si reca in libreria, perché la figa è di quelle pseudointellettuali da conquistare a colpi di cultura! Così, senza pensarci troppo, prende un libro di Walt Whitman. E qui c'è il colpo di genio! Perché Walt Whitman? Ma perché tra l'altro è quello che ha scritto gli ormai celebri versi "O capitano mio capitano!". Quelli con cui ne L'Attimo Fuggente ci hanno fatto due palle così! Ed ecco il trionfo del grillismo vero, quello pieno di veri e nobili sentimenti, quello che il libro non lo leggo guardo il film. E il capitano chi sarà mai? Ma è ovvio! Quello che ci porterà fuori dall'euro! In un mondo pronto a rifiorire e a donare agio e benessere con il ritorno alla lira!

Comunque, allorché il nostro riapre gli occhi si rende conto di non aver fatto centro con il suo euro nella fontana, e se l'è presa nel culo come sempre. Ma c'è il colpo di scena! Con una musica rilassata da carrarmato che arriva ad Auschwitz a liberare i prigionieri passa di là proprio la grillina convinta che con la voce soave di Paola Taverna gli comunica che il sogno è vicino! E lo recluta ad andare a fare il gallo nel gazebo.

Il lieto fine c'è, le mani del manifesto si liberano dal giogo dell'euro e finalmente il mondo sognato è alle porte. Ma rimane un ultimo grande dubbio: la figa nel sogno almeno se l'è trombata?

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