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Il Re CenZore

se ne sentiva proprio la mancanza...

PRECIOUS - fattelo piacere

Fattelo piacere. Quante volte abbiamo sentito questa frase? Un lavoro che non ci andava di fare, una materia poco interessante, un regalo che abbiamo dovuto accettare a testa china. E' l'esasperazione massima del buon viso a cattiva sorte. Senza buon viso. Pigliatela così, perchè così è. Non hai manco la finestra, solo sta minestra. Ed è proprio così in questo film. Le cose sono proprio così come sono, e di cambiarle non c'è verso. Poi si potrebbe aprire tutta una finestrona sulla reale qualità dell'essere umano. Troppo credito si dà negli ultimi tempi all'umanità. Troppo. In realtà, trattandosi in questo caso di violenze domestiche, le vediamo come robe distanti anni luce, mentre non sospettiamo minimamente che nel portone del nostro stesso pianerottolo possano consumarsi tragedie simili. E quando lo scopriamo ci voltiamo dall'altra parte finchè non arriva il solito Vespone con il suo plastico e allora tutti lì a dire: sembrava una così brava persona. Ma,  spettacolarizzazione a parte, in realtà quanti milioni o miliardi di "esseri umani" vivono oggi in quelle situazioni di estrema ignoranza, che non è manco povertà, è proprio ignoranza, su cui nascono i presupposti per lo sviluppo dell'odio e delle violenze familiari? Noi che usiamo il pc e ci laviamo le mani prima di pranzo e dopo essere andati al cesso siamo una minoranza fortunata ed elitaria. Ok, fine della considerazione. Apro un'altra finestrella sul film. Non si può parlarne male, perchè il tema e il modo in cui viene trattato sono così violenti da tracciare una linea di divisione con la cinematografia chiamiamola tradizionale. Difficile fare un commento sulla trama o sui personaggi. Di certo l'attrice è sensazionale, pur con i limiti della sua fisicità. O forse grazie a essa. Le altre figure comprimarie non sono da meno e la sensazione di realismo è dura come un tram. Che ti prende in pieno volto. Un pugno nello stomaco è una metafora troppo usata per far ancora effetto. E ciononostante ci sono anche trovate divertenti e originali. Ma basta parlare del film, tra l'altro bene, perchè c'è anche un però. Sì, anche qui abbiamo un però. Allora, finisce il film e viene fuori dai titoli di coda, in qualità di produttrice e altri ruoli analoghi, il nome di Oprah Winfrey. Una che in Italia è ancora misconosciuta, ma in America è praticamente un concentrato tra Costanzo, Maria e Bruno Vespa. E allora ti rendi conto che anche durante il film viene citata Oprah (laggiù la chiamano per nome, proprio come noi chiamiamo Maria). E poi ricolleghi un'altra fase del film in cui c'è uno sproloquio pro-gay, che figuriamoci per quanto mi riguarda il dibattito sui gay è una roba morta, il problema proprio non sussiste. Ma insomma, un film prodotto da Oprah, in cui è inserito uno sproloquio pro-gay che suona quantomeno fuori luogo nella trama, e poi la notiziuola fresca fresca di Oprah stessa che in lacrime smentisce in diretta tv le voci circa la sua omosessualità. Embè un pensiero ti viene no?
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