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Il Re CenZore

se ne sentiva proprio la mancanza...

WE (DON'T) HAVE BAND

Devo dire la verità, un po' lo sospettavo. Dopo aver visto, dal vivo, Notwist, The Killers, Moby, Temper Trap e affini, ormai non mi stupisco se vedo salire sul palco gente che si limita a schiacciare bottoni.
A volte, per la verità, le sorprese non mancano. Al concerto dei Temper Trap, veramente inutili, c'erano in apertura gli ottimi Kissaway Trail, che hanno fatto una cover di Philadelphia di Neil Young, poi inserita nientepopodimenoche nello stupendo Scratch my back di zio Pete Gabriel.
Allora mercoledì sera, nonostante sola affibiatami da notissima solatrice, mi organizzo per andare a vedere al Circolo degli Artisti sti We Have Band, di cui ho l'ultimo disco che avevo trovato, e  trovo tuttora veramente interessante. Solo che la predominante nota elettronica del disco mi metteva sul preallarme. E così è stato. Bel disco, concerto veramente inutile. Suoni incasinati, un'accozzaglia di riverberi su tutti gli strumenti. Quasi tutto registrato tranne una buona batteria, devo dire, e poco altro. Un bassista/chitarrista/cantante che è poco efficace al basso, poco dotato al microfono e supereffettato alla chitarra. Tutti i suoni si contrapponevano e creavano un effetto riflettente veramente fastidioso. Metti poi che si sono sparati il pezzo migliore per primo, dopo un'intro di piano totalmente registrata.
E poi assolutamente ingiustificata la presenza della cantante. Che ha cantato veramente, e male, solo una canzone sulle dieci suonate, e si è limitata ad alcuni latrati striduli su qualche altro pezzo.
Infine il terzo headliner, un ragazzotto di colore in canottiera che sembrava strappato agli Imagination, salvo non avere voce e agitarsi dietro un set di percussioni che in teoria poteva anche avere un senso, ma poi nel marasma di suoni sovrapposti in confusione ha perso qualsiasi significato.
Nota positiva: solo un'oretta di esibizione. Più interessanti decisamente i Discofunken, un trio di ragazzotti (un po' troppo) romani che, ho stabilito dopo, hanno pagato il settaggio folle dei We Have Band. Mentre suonavano, anche loro per lo più schiacciando bottoni, risentivo parecchio del loro iper riverbero. Poi moltiplicato all'eccesso dalla band inglese.
Fortuna che l'ingresso era gratuito. Appena entrati c'era anche il banchetto col merchandising e la maglietta nera devo dire era molto fica. Mi sono detto: "se se lo meritano, alla fine, me la compro". Non se lo sono meritato.
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