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Il Re CenZore

se ne sentiva proprio la mancanza...

GIRL TALK - ALL DAY, Un centrifugato di musica

Ecco, questo è il disco che ho sempre sognato di fare. Che non significa che sia il più bel disco della storia della musica, ma che per chi ha fatto tanti anni di radio (ebbene sì) e si diverte a smanettare con programmi di editing musicale, è un orgasmo!
Sto tizio si chiama Gregg Michael Gillis, è nato nel 1981 in Pennsylvania dove i treni corrono veloci, e fa il dj. E' specializzato in Mash Up, ovvero la tecnica con cui si prendono due o più canzoni diverse e le si appiccicano una con l'altra per fare un terzo pezzo, che il più delle volte è una schifezza, ma qualche volta viene bene. Tipo il Piotta che ha messo la sua canzone su un sample dei Queen. O Gwen Stefani che ha usato un campionamento degli Isley Brothers che a suo tempo era stato già usato da Notorious B.I.G. Nel mondo della musica black gli esempi si sprecano. Anche i Flaminio Maphia nel loro disco più conosciuto hanno fatto sta cosa. Credo che i primi a usare questo tipo di impasticciamento sonoro siano stati i De La Soul, tra la fine degli 80 e l'inizio dei 90. Da lì in poi il diluvio.
Ora il signor Gregg Micahel Gillis che si fa chiamare anche Girl Talk (non chiedetemi il perchè), e che come mostra anche la foto va in giro a suonare in feste supercafone, ha portato il concetto di mash up all'esasperazione. Ha fatto un disco intero, anzi non è un disco nelle intenzioni primarie è un unico flow in mp3, usando solo campionamenti di canzoni altrui.
Volete una lista completa? L'ha pubblicata wikipedia, ed è praticamente infinita. Peter Gabriel, Bruce Springsteen, B.O.B., Black Sabbath, i Ramones, Jay-Z, Fugazi, Rihanna, The Doors, i Nine Inch Nails, Beastie Boys, Dr. Dre, Jadakiss, Iggy Pop, Prince, White Town, Bananarama, Herbie Hancock.
Mica posso dirli tutti. Ma è una grande spremuta di musica pop messa tutta insieme, passata al colino e poi reimpastata. Un'operazione folle. Nerdismo allo stato puro. Un patchwork tremendo ma irresistibile. Da farci uscire un nuovo gioco su facebook, tipo: scopri tutte le canzoni appiccicate su sto stream.
Ammirevole, senz'altro. Stancante alla lunga. Mica si può ascoltare tutto d'un fiato, a meno che non siate in una di quelle feste in cui c'è l'open bar, una mandria di cerebrolese sui tacchi che pascola intorno e qualcuno che ogni tanto ti inserisce in bocca una pasticca d'acido. Stile "insert coin" dei videogames anni 80. Senza impossibile andare avanti.
E fa pure un po' specie sentire, che so, dei rapper non meglio identificabili sulla base di Dancing in the dark. O l'inizio di In Youe Eyes di Peter Gabriel su cui irrompe un tunz-tunz insopportabile.
Ma se mettete da parte i vostri principi sacrali e mistici un po' da bacchettoni un po' da talebani sulla musica e vi adagiate a dare un'orecchia a sto stream, c'è di che divertirsi. E da stabilire, una volta per tutte, che non è necessario avere un diploma di conservatorio, anche se innegabilmente aiuta, per essere un buon musicista. E che anche il sampler e i marchingegni elettronici hanno la stessa valenza artistica di un sassofono o un'arpa tibetana. Tutto sta nel chi li maneggia.
Ah, il disco è disponibile per il download gratuito sul sito dell'etichetta.
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